Perchè Hacking Melanoma: nuovi strumenti per la lotta al melanoma
26 Ottobre 2015

Ad Elisir per rivoluzionare la dermatoscopia nella sfida contro il melanoma

i3dermoscopy ad Elisir, per discutere del futuro della dermatoscopia

i3Dermoscopy approda su Rai3, ad Elisir

Le nuove frontiere della dermatoscopia approdano ad Elisir, insieme al progetto i3dermoscopy.  Giovedi 14 gennaio la professoressa Gabriella Fabbrocini interverrà nel noto programma  televisivo, che da sempre ci aggiorna sulle novità del mondo della salute  e della medicina.

Durante la trasmissione di Michele Mirabella, la professoressa parlerà delle evoluzioni medico-scientifiche nel campo dell’E-Health e illustrerà il progetto i3dermoscopy e gli sviluppi della dermatoscopia, nell’ambito della lotta al melanoma cutaneo. Sarà l’occasione per lanciare un appello alla comunità scientifica.

La Dermatoscopia e i suoi limiti

La dermatoscopia, o dermoscopia, è una tecnica non invasiva utilizzata per la diagnosi precoce del melanoma, uno dei più diffusi e temibili tumori cutanei.

Grazie al dermatoscopio, è possibile osservare “patterns  dermoscopici”, ossia caratteristiche morfologiche  riscontrabili nei nei,  che altrimenti non sarebbero visibili ad occhio nudo.

Prof.ssa fabbrocini, esperta dermatoscopia

Prof.ssa Gabriella Fabbrocini

La dermatoscopia aumenta la sensibilità diagnostica per il melanoma del 20-30%, assumendo un ruolo centrale nella possibilità di diagnosi precoce, attraverso cui si può realisticamente  salvare la vita di un paziente affetto da melanoma cutaneo.

Tra gli algoritmi  diagnostici dermoscopici più  conosciuti e utilizzati, grazie all’elevata sensibilità,  troviamo la Seven-Point Checklist, proposta nel 1998 da Argenziano, Fabbrocini e coll.

La metodologia dermoscopica presenta però un limite: è strettamente operatore-dipendente e l’affidabilità diagnostica è dunque fortemente legata all’esperienza dell’osservatore. Molta letteratura scientifica ha dimostrato che l’analisi di pattern di immagini dermoscopiche, da una parte migliora la performance diagnostica dei dermatologi esperti, ma dall’altra peggiora quella dei dermatologi non esperti in dermatoscopia, creando delle criticità nel percorso di formazione dei nuovi dermatologi e esponendo i medici di base, non specializzati al rischio di sottovalutare il problema e perdere dunque tempo prezioso per intervenire sul malato.

La soluzione  ehealth

Al fine di ovviare ai limiti della dermatoscopia e garantire una maggiore “oggettività” nell’individuazione precoce di lesioni melanocitiche sospette, sono state proposte nuove strategie diagnostiche volte a standardizzare le analisi.

Grazie al diffondersi dell’ehealth e dell’informatica anche nel settore sanitario, la tecnologia digitale ha consentito di acquisire e interpretare al meglio le immagini delle lesioni. Nel tempo c’è stata una sostanziale evoluzione dei software per l’analisi computerizzata delle immagini acquisite, che ha aumentato sempre più le possibilità dei medici. Oggi possiamo costruire data base, archiviare e confrontare moltissime casistiche, comparare i tessuti o anche migliorare la comunicazione e lo scambio di informazioni attraverso i tele-consulti.

In particolare nel caso dei  melanomi, possono essere catalogati in modo non più ambiguo. Inoltre c’è possibilità di monitorare l’evoluzione delle lesioni cutanee nel tempo, variazioni spesso minime e impercettibili che risultano però fondamentali nell’analisi e nella scelta della tipologia di intervento (capire dunque quando si rende davvero necessario l’intervento chirurgico sul neo) o nell’attività di prevenzione.

Un percorso di miglioramento che non deve essere guardato con sospetto e che aumenta la qualità delle prestazioni mediche a vantaggio sia  del professionista medico che del paziente.

I3dermoscopy e le nuove frontiere della dermatoscopia

prof. Pietrosanto, Alex Giordano, hacking melanoma , i3dermoscopy

Tavolo di lavoro all’hackathon “Hacking Melanoma”

Il progetto i3dermoscopy, frutto di 10 anni di ricerca e nato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno e dalla sensibilità innovativa in medicina dei Prof. Fabio Ayala e Giuseppe Monfrecola del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università di Napoli Federico II, si inserisce in questo discorso con l’obiettivo di fornire agli operatori medici un modo rapido per ottenere un secondo parere, sfruttando le evoluzioni digitali dell’image processing.

L’altra chiave di lettura  del progetto è la valorizzazione dell’intelligenza collettiva. L’obiettivo è costruire una community di altissimo valore scientifico, mettendo in comunicazione diretta gli specialisti interessati all’imaging  applicato alla dermoscopia e generare un circuito virtuoso, che consenta di raccogliere insieme il più alto numero di casi di melanoma e migliorare nel tempo la fase diagnostica in maniera esponenziale. L’unione fa la forza, come suol dirsi.

 

Elisir e l’appello alla comunità scientifica

I3d si offre dunque come un progetto aperto a tutta la comunità medica che voglia impegnarsi nella sfida contro il melanoma. Ad Elisir lanceremo il nostro appello. Da qui ai prossimi 4 mesi metteremo la nostra tecnologia al servizio della comune battaglia contro i tumori cutanei e chi vorrà aderire alla nostra community potrà:

  • condividere informazioni e materiali dermoscopici;
  • partecipare a un confronto continuo sugli ultimi risultati della letteratura scientifica;
  • seguire i nostri esperti in attività di testing e valutazione delle prestazioni diagnostiche di sistemi automatici di supporto alla diagnosi;
  • proporre e sviluppare nuove funzionalità e strumenti in favore della web-community;
  • aiutarci a sensibilizzare il grande pubblico alle migliori pratiche di prevenzione del melanoma, per colmare il gap informativo che rende ancora troppo alto il numero dei decessi per melanoma

Appuntamento giovedi 14 su Rai3 alle 11.00. Se vuoi saperne di più registrati sul nostro sito ed entra a far parte della nostra community: i3-dermoscopy.it

Il Team I3d

 

 

 

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